Parrocchia, ritrovati i volti, i nomi...

Parrocchia Missionaria

Uno dei problemi più acuti nella vita dei giovani (e non solo) è la solitudine.


Uno dei problemi più acuti nella vita dei giovani (e non solo) è la solitudine.
Per dare un volto missionario alla parrocchia, anche questa condizione di vita ci interpella: quante “nuove solitudini” registriamo, diverse da quelle delle generazioni precedenti.
Una è figlia del computer. Per quanto sia utile e sempre più usato anche in parrocchia, di fatto però, in non pochi casi, crea nuove “celle di isolamento”.
Come tutti gli oggetti moderni, se usato bene, permette di fare meraviglie; usato male, fa danni anche gravi. Navigando in internet tra un sito e l’altro o parlando ad amici attraverso le “chat” sembra di comunicare; in verità non cresce un autentico rapporto con gli altri.
Un’altra solitudine è il gioco. Oggi non ci si diverte più come una volta: dove sono finite le dimensioni della piazza e del cortile nei nostri paesi? I giochi all’aperto erano occasione per cercarsi, sfidarsi, dialogare, confrontarsi, accapigliarsi e fare pace: erano momenti fortemente educativi. Adesso sono di moda i videogiochi, che di fatto inducono sempre più a fare da sé, a divertirsi da soli. L’elettronica ha cambiato persino il semplice svago di tanti ragazzi, compromettendo la creatività di cui sono dotati…
Pure la televisione è fonte di nuove solitudini. In quante case il televisore è sempre acceso, messo in ogni stanza per goderne a piacere?! E che cosa offre di interessante? Nelle ore del grande pubblico vanno di moda programmi che mitizzano l’apparenza, telegiornali che alle informazioni preferiscono curiosità di tutti i tipi, per non parlare dei cosiddetti “reality show”, di discutibile gusto.
Anche in discoteca la musica assordante non favorisce certo il dialogo e le luci psichedeliche impediscono di guardarsi realmente negli occhi.
Ma la solitudine più grave è generata dal dilagante ateismo, segno del relativismo morale e del qualunquismo, così diffusi!
Ci domandiamo: che cosa si può fare per combattere questo fenomeno e aiutare a “fare comunità”?
Accanto al senso critico, che va sempre meglio esercitato nei confronti dei mezzi di comunicazione, è necessario ricuperare la tradizione dello stare insieme nel divertimento, nella ricerca culturale, nell’aiuto fraterno, nella preghiera.
La parrocchia può aiutare a ritrovare i volti, quelli veri, delle persone.
La solitudine non è un male incurabile; basta educare il cuore ad essere un po’ meno egoista e conformista, come ha fatto il Signore che col suo volto, le sue parole, le sue mani ci ha mostrato l’amore del Padre e ci ha instillato nel cuore la voglia di comunione. 
 

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